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Read Ebook: AbrakadabraL Storia dell'avvenire by Ghislanzoni Antonio

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Ebook has 1128 lines and 61828 words, and 23 pages

Questa elettissima parte dell'umana famiglia ? dispensata dall'intervenire alla triste cerimonia.--Nell'anno 1977, una donna che spontanea assistesse a tale spettacolo sarebbe disonorata.

La creatura nata per amare, benedire e compiangere, non deve assistere ai sacrifizii inesorabili della legge.

I magistrati, i savii, gli anziani del popolo, che seggono nelle tribune laterali, si levano in piedi, si scoprono il capo... Le porte del tempio si spalancano. I sacerdoti preceduti dal gran Levita si schierano sulla gradinata, giungendo le mani in atto di preghiera.

La coscienza del dovere ha imposto silenzio alla folla... Duecentomila persone ammutoliscono... al primo cenno della legge.

Qual ? dunque la voce potente, che si propaga dall'un capo all'altro della citt?, come eco di tuono?

L'Angelo dell'Apocalisse potrebbe servirsi di quella tromba per evocare i morti al giudizio finale.

Ascoltiamo la voce del banditore:

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Le parole del Banditore furono obbedite. Appena le trombe mandarono il terzo squillo, i cittadini silenziosi e commossi abbandonarono la piazza.

Era triste spettacolo.--Le tribune e le logge nello spazio di pochi minuti rimasero vuote.--I magistrati, i savii e gli anziani erano scomparsi... I cittadini pei larghi sbocchi delle vie si disperdevano, affrettando il passo come a fuggire un luogo di desolazione. Sulla piazza deserta, poco lungi dal tempio, non rimaneva che un solo essere vivente--e questi, curvato, immobile, incatenato al palco di infamia, dominava la vasta solitudine, simile ad uno di quei neri fantocci che i contadini pongono a guardia dei campi.

L'Albani, durante la tremenda cerimonia, aveva provato tutti gli spasimi dell'agonia morale. Atterrito dal silenzio e dalla solitudine, il condannato fece uno sforzo per sollevare la fronte... aperse gli occhi... Poi, ricurvando la testa, rugg? coll'accento della disperazione: <>

--Non tutti!--rispose una voce melodiosa e soave come la voce di un angelo.--Non tutti! Gli uomini hanno sentenziato nella giustizia, ma Dio viene a te nella misericordia!

E l'uomo che parlava di tal guisa, pos? la mano sulla spalla del condannato: e questi rianimandosi, lev? di nuovo lo sguardo, e vide un giovane levita, coperto di bianche vesti, che con affettuosa pazienza si adoperava a rimuovergli le catene.

--Coraggio, fratello mio!--prosegu? il sacerdote...

--Voi mi chiamate fratello?--mormor? l'Albani ricurvando la testa.

--Io solo ho questo diritto; ? un santo diritto, che mi accorda l'altare, che il tribunale degli uomini non potrebbe contendermi. Al condannato, al reietto dalla umana famiglia, la Chiesa accorda un fratello, un compagno di pellegrinaggio, perch? sostenga il paziente sul cammino della espiazione. Questo incarico di sublime piet? venne a me accordato dal grande Levita, ed io gli resi grazie--e il mio cuore esulta di trovarmi teco.--Sorgi dunque! sorgi, cristiano fratello, appoggiati al mio braccio--noi procederemo insieme o insieme cadremo.

L'Albani si lev? macchinalmente, e discese i gradini del palco sorreggendosi al braccio del giovane sacerdote.

I due viandanti udirono uno squillo lontano--entrambi si fermarono.

--Fratello!--disse il levita--? l'ora di benedizione! Questo suono tu devi conoscerlo. In questo punto tutti i tuoi fratelli piegano il ginocchio, e ringraziano Dio colla preghiera del cuore che in parole non si traduce. Il gran levita dalla torre del tempio inaccessibile, stende la mano a benedire tutti i figli della terra... Inginocchiati, o fratello!

L'Albani pieg? le ginocchia--un tremito convulso gli scosse le membra--indi proruppe in uno sfogo di lacrime.

Quand'egli levossi per riprendere il cammino:--Ho sentito la voce di Dio!--esclam? l'Albani con accento rassegnato:--io avr? forza per compiere il duro pellegrinaggio... Espier? la mia colpa... rivivr? nella stima e nell'amore dei fratelli... purch? voi non mi abbandoniate!

--Abbandonarti!--esclam? il levita colla sua voce d'angelo--qual altra missione pu? avere il sacerdote di Cristo fuori quella di portare la croce degli infelici, di perdonare e di redimere?

I due viandanti si abbracciarono, e di nuovo si posero in cammino.

FINE DEL PROLOGO.

IL DRAMMA STORICO

Cinque anni dopo.

--Non sono che dieci ore e mezzo--disse la Viola.--Affrettiamo il passo.

--Dunque?

--Dunque! spieghiamo le ali... e via! Hai tu uno zigaretto, mia buona Fidelia?

--Io ne tengo dei famosi, a me regalati da Speranza, mia sorella d'amore.

--Zigari alla Rosa?

--Meglio!

--Alla vaniglia!

--Meglio ancora!

--Al gelsomino?

--Fatene la prova, e giudicate.

E Fidelia si lev? dalla tasca un astuccio elegante, dal quale estrasse alcuni zigari bianchi come avorio, che distribu? alle compagne.

--Delizioso!

--Inebbriante!

--Tutti i sapori dell'ananasso!

--Tutti gli aromi della terra benedetta!

--E chi ? l'inventore?

--L'inventore di questo zigaro deve avere un'anima gentile.--Nelle antiche poesie di Prati Secondo ho letto che la donna allora soltanto potr? dirsi rigenerata, quand'ella avr? succhiato tutti i profumi dei fiori.

--Il Prati ha dimenticato di qualificare i suoi fiori. Pur troppo ve n'hanno di velenosi che rappresentano la essenza del male.

--Vero! vero purtroppo!--esclam? Fidelia con voce commossa,--I nostri padri sono molto diversi di noi! Bisogna compatirli e rispettarli nei loro pregiudizi, pensando che essi ci hanno preceduti sul cammino della libert?, ch'essi hanno fatto sforzi da giganti per rimuovere quella diga secolare che stava fra le due grandi epoche dell'umanit?.

--Oh! pur troppo li ho conosciuti anch'io i fuscellini di tuo nonno! Fortunatamente mio padre ha esaurito la sua provvista, e n'? disperato.--Ogni qualvolta io sento dire che in citt? vien proposta la demolizione di qualche antico monumento, pensando al pericolo di vederne uscire quella peste, mi viene la pelle d'oca!

--Eppure quelli erano i famosi zigari Virginia, croce e delizia del secolo passato!

--E credi tu, Viola, che a quei tempi esistesse la santa virt? che si chiama l'amore?

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