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Read Ebook: Vae victis! Romanzo by Vivanti Annie

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Ebook has 1960 lines and 63113 words, and 40 pages

<>

Frida n? rispose, n? alz? gli occhi.

<> ripeteva Mirella quasi piangendo. <>

<>, rispose Ch?rie volgendo i suoi dolci occhi perplessi dal visino sconcertato di Mirella al volto impassibile di Frida. <>

<> esclam? Mirella risentita. <>

L'indomani il sole si alz? caldo ed iroso. Era il trenta di luglio. Alle dieci Frida aveva fatto tutti i bagagli.

Amour, confortato da un osso, fu messo nella sua cesta da viaggio, dove stava assai pigiato; ma un po' con carezze, un po' con qualche schiaffo, il coperchio scricchiolante pot? finalmente essere chiuso sopra il suo dorso tondo.

Poi bisogn? aspettare la carrozza, ordinata per telefono ad Ostenda fin dalla sera innanzi.

Ma la carrozza non arrivava. Alle undici Ch?rie corse all'ufficio del telefono e parl?, con molta severit?, alla Rimessa Boulant di Ostenda.

<>, rispose una voce brusca.

<>

<>. Indi, in tono pi? sommesso, quasi confidenziale: <>.

<>, disse Ch?rie. Ma Ostenda aveva tolto la comunicazione e Ch?rie se ne torn? mortificata e attonita a Villa Esther, dove Frida con aria fosca, e Mirella piagnucolante, l'aspettavano sedute sui bauli nella stretta anticamera di Madame Guillaume.

<>, annunzio Ch?rie.

<> esclam? Frida.

<> chiese Mirella.

<> rispose incerta Ch?rie. <>.

A mezzogiorno la buona Madame Guillaume trov? un facchino che caric? i bagagli su una carretta a mano e li trasport? alla stazione del tram di Westende. E il tram port? le viaggiatrici, e il bagaglio, e Amour nella sua cesta, ad Ostenda, dove un altro facchino con un'altra carretta a mano prese bagagli e cesta e li port? alla stazione ferroviaria.

Videro subito che Ostenda aveva un aspetto strano e nuovo. Le strade erano affollate, ma non dalla solita folla di languide demi-mondaines ed oziosi viveurs. No; le strade erano piene di gente affaccendata, di soldati a piedi e a cavallo; automobili, motociclette, carri e furgoni ingombravano le vie; e dietro a questi venivano contadini conducendo a mano lunghe file di cavalli e di muli.

Per la Rue Albert, con rapido passo di marcia, scendeva un drappello di Guardie Civiche, coi loro cappotti lunghi e l'incongruo cappello duro da borghese fermato sotto il mento dalla striscerella di cuoio. Gruppi d'ufficiali arrivati ad Ostenda pochi giorni prima per le gare internazionali di tennis, fermi all'angolo dell'Avenue L?opold, parlavano tra di loro sommessi e concitati.

<>, chiese Mirella mentre traversavano in fretta la Place St. Joseph e il ponte, seguendo l'uomo coi bagagli, che gi? spariva dentro all'affollata stazione.

<> esclam? con ansia Ch?rie volgendosi a interrogare con occhi inquieti l'arcigno profilo della governante.

<> rispose Frida; <>.

<> rise la giovine Ch?rie con una scrollatina di spalle; e corse avanti a salvare il prezioso cestello scosso e dondolato dalle rudi mani del facchino.

<> susurr? Mirella, mentre, pigiate dalla folla, aspettavano il loro turno davanti allo sportello dei biglietti.

<>, ammon? Ch?rie. <>.

Fu un viaggio indescrivibile. Il treno era stipato fino alla soffocazione; pareva che tutta la gente nel mondo volesse andare a Bruxelles; ogni cinque minuti il loro treno si fermava per lasciarne passare altri, pi? stipati ancora, che passavano come fulmini roboanti lanciati verso la capitale.

<> disse Mirella. <>

Frida Rothenstein ebbe un sorrisetto sprezzante cogli angoli della bocca rivolti in gi?. <> osserv?.

<> grid? Mirella, sporgendosi dal finestrino a salutare col fazzoletto, come tanti altri facevano, una compagnia di lancieri che passava al galoppo -- lance in resta e pennacchi ondeggianti -- sulla strada polverosa costeggiante la ferrovia.

Frida li degn? appena d'uno sguardo. <> disse. <> soggiunse, <>

Ma le ragazze non l'ascoltavano. Finalmente si arrivava a Bruxelles.

Il viaggio da Ostenda era durato cinque ore invece di due. E per pi? di un'ora dovettero restar l?, ferme, nel treno immobile nella stazione di Bruxelles.

<>, disse Ch?rie sgomenta, mentre uno dietro l'altro i treni carichi di soldati l'asciavano la stazione prima di loro, andando verso l'Est. Qui si sarebbe detto che tutta la gente al mondo volesse fuggire da Bruxelles per correre alla frontiera orientale.

Ma tutto ha una fine. E venne anche il momento in cui il loro treno si mosse, e usc? ansante e sbuffante dalla Gare du Nord verso Louvain e Tirlemont.

Era quasi buio quando arrivarono a Liegi; allorch? lasciarono la Gare Guillemain, la morbida notte estiva avvolgeva gi? tutta la vallata nei suoi drappi tenebrosi.

La piccola Mirella s'addorment?, col visino smunto e sudicio di fuliggine poggiato al braccio di Frida. Anche Ch?rie sonnecchiava nel suo cantuccio, sognando l'azzurro mare di Westende; ma gli occhi di Frida erano aperti e fissi nel buio, mentre il treno entrava ed usciva rombando dalle gallerie e passava fragoroso sui ponti seguendo la curva nero-luminosa del fiume Ourthe.

L?, dove l'Ourthe incontra il suo minor fratello, l'Aisne, il treno rallent?, fremette, ebbe un lungo sibilo, e si ferm?.

<>, annunzio il conduttore.

<> grid? Ch?rie guardando un istante dal finestrino e poi volgendosi a calcare sulla testolina arruffata e assonnata di Mirella il largo cappello a rose, mentre Frida radunava in fretta i libri, le racchette da tennis e gli ombrellini.

<> e Ch?rie agit? la mano dalla portiera a salutare un'alta figura maschile che percorreva con volto ansioso la piattaforma. <>

Claudio Brand?s, un bell'uomo, d'una quindicina d'anni pi? vecchio della sorella Ch?rie, corse ad aprire lo sportello con un'esclamazione di sollievo. <>, disse, alzando Mirella tra le braccia come se fosse una bambina piccola e portandosela sulla spalla. <> E si avvi? lungo la piattaforma a passi cos? rapidi che Ch?rie e Frida stentavano a tenergli dietro. <>, diss'egli volgendosi a Frida, <>.

<> rispose Frida fermandosi a frugare nella borsetta. Indi si volse e si guard? intorno in cerca del domestico, Fritz, ch'ella non aveva ancora scorto.

Fritz Hollaender usc? improvviso dall'ombra e le fu davanti. Le prese di mano il foglietto senza rispondere al timido saluto di lei; n? parve accorgersi dello sguardo interrogante ch'ella gli fissava in volto. Senza una parola gir? sui tacchi, e la sua massiccia figura scomparve tosto nell'androne dei bagagli.

La piccola comitiva era gi? all'uscita della stazione ed il treno con un ultimo fischio serpeggiava via nel buio, allorch? Mirella d'improvviso alz? la faccia dalla spalla di suo padre e diede uno strillo. <>

Era vero. Amour rattrappito e disgustato nel suo canestro della merenda se ne viaggiava nella notte verso il verde cuore delle Ardenne.

Vi fu un istante di muto sgomento, segu?to da molti vicendevoli rimproveri.

<>, disse Ch?rie che era stanca e aveva fame. <>.

<>, singhiozz? Mirella indignata <>

<> disse suo padre. <>.

E cos? fu fatto.

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