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Read Ebook: L'amore che torna: romanzo by Verona Guido Da

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Ebook has 3990 lines and 117348 words, and 80 pages

-- Appunto perch? lo sono, e vorrei rimanerlo sempre, -- rispose, con una leggera ombra nel viso.

-- Temete forse ch'io divenga troppo indiscreto? che m'impadronisca troppo della vostra libert??

-- Non ? per questo, Germano.

-- Ed allora?

-- La ragione ? un'altra. Ve la scriver? dopo aver lasciato Roma. Per ora non mi domandate nulla, nulla, vi prego.

Il fuoco era quasi spento, la stanza semibuia, il rumore della strada reso fievole dalle folte cortine. Di quando in quando uno scalpit?o di cavalli sul lastricato, un crepitare della brage morente; nell'aria il profumo delle rose d'inverno, languida fragranza di fiori sbocciati senza sole; ed ella era seduta nella grande poltrona di cuoio dai foschi rilievi, co' due piedini sovrapposti, appena uscenti fuor dalla balza, le mani posate sui bracciuoli: tutta vestita di nero.

Da quando ella era divenuta <>, poich? amava ella stessa chiamarsi cos?, io vivevo nell'ardore di una febbre in cui erano gioie forse pi? acute che nella volutt? di possederla e tormenti pi? acerbi che nell'assoluta rinunzia. Sentivo confusamente che se fosse partita, se non avessi potuto pi? soffrire della sua presenza, mi sarei creduto per sempre incapace di accendere in me un altro desiderio, di esprimere un'altra ammirazione, di conoscere o di pensare un'altra bellezza, la quale somigliasse lontanamente alla sua.

Per questo le andai vicino, e dimenticando il fugace rancore le parlai quasi tremante.

-- Non andrete via, -- la pregai. -- Non posso lasciarvi partire!

Mi guard? a lungo, mi porse la mano, ebbe un sorriso pieno di tristezza, mi disse:

-- Anch'io vorrei forse restare, ma invece devo, devo andarmene via... -- Poi soggiunse: -- Ritorner?; verrete voi a vedermi... chiss?!

-- No, Elena: se partite questa volta, non ci vedremo pi?; mai pi?.

-- Perch? mi dite questo? Anche la prima volta noi credevamo che sarebbe stato cos?, ed invece... La vita ? tanto bizzarra!

-- Elena, io far? in modo che non ci si riveda.

-- Voi? e perch??

-- Perch? ? sempre triste, enormemente triste, rimanere a mezza strada fra l'indifferenza e l'amore, fra la curiosit? e il desiderio, fra quello che ? stato e quello che poteva essere. Un sogno si pu? talvolta sopprimere, ma incatenarlo, precludere ad esso l'avvenire, questo no. D'altronde fra voi e me l'amicizia non ? possibile. Perch? essere solamente amici quando ? lecito amarsi? Elena, da che vi conosco non ho avuto verso di voi la pi? piccola irriverenza, non ho tentato mai di spingere la nostra intimit? oltre il limite che le avete voluto prefiggere, trovando questo, non solo naturale, ma opportuno, perch? siete fra quelle donne che si debbono avere sempre o non avere mai.

-- Credete proprio che ci siano tali donne? -- ella rispose con volubilit?. E, nel fissarmi, qualcosa di crudele attravers? la sua ferma bellezza.

-- Se vi sono, -- risposi -- hanno certamente il diritto di farci anche soffrire.

-- Sentite, -- m'interruppe, con riso pieno d'ironia su la bocca giovine, -- credo che voi parliate con molta facilit?... Veramente vi ammiro!

-- Perch?? -- feci, un po' confuso.

-- Via! Mi piace la sicurezza con la quale dite queste cose molto gravi e molto serie. Parlando con voi, talvolta mi sembra di assistere alla recitazione d'un ottimo attore.

-- ? dunque singolare che si abbia entrambi, esattamente, la medesima impressione.

-- Eccovi s?bito mordace. Ma no!... io trovo questa una cosa naturale! Passiamo tante ore, qui, soli, n? possiamo far altro che parlare. Ditemi, avete avute molte amanti voi?

-- S?, molte, come tutti gli uomini che possiedono le qualit? essenziali per piacere alle donne, ossia un bel nome, un patrimonio mai esausto, e molta disinvoltura.

-- Credete che queste qualit? bastino sempre?

-- Sempre almeno per correre quella via battuta che si chiama la via del cuore femminile.

-- E ne avete amate molte?

-- No, amate no. Le ho predilette, come alcuni prediligono i fiori. Mi ? piaciuto coltivarle, carezzarle, per ricevere in cambio il loro profumo, persuaso che questo profumo sia forse nella donna la cosa migliore. Ma purtroppo non ho mai saputo dare un'importanza grave ai sentimenti che sfioravano il mio cuore sbadato. Poi un'altra cosa vi dir?: mi ? mancata una, forse la pi? superficiale, fra quelle distrazioni che ad altri uomini rendono cos? attraente il gioco dell'amore; voglio dire il capriccio, la passione che nasce per puntiglio, la tenacit?. Davanti ad una porta che si chiudeva con ostinatezza non mi sono mai fermato a lungo; andavo altrove... e di porte che si aprono ve ne son tante al mondo!

Ella sorrise evasivamente, con un sorriso incomprensibile, alzando la mano verso una parete ov'erano in mostra, dietro un cristallo, alcuni ritratti di donne; poi, dalla parete, verso un quadro, e disse:

-- Quelle, per esempio?

Anch'io volsi da quella parte gli occhi, e risposi con una certa pacatezza:

-- S?, quelle, oppure tante altre che non ricordo pi?.

-- Voi parlate come Don Giovanni in un giorno di noia...

-- Oh, no! -- risposi ridendo. -- La vostra ironia non mi ferisce affatto, perch? davvero non penso di aver seminate molte vittime lungo il mio cammino. Anzi la mia coscienza dorme tranquilla. Ho conosciute molte donne, ho creduto di amarne alcuna, mi sono accorto alla fine di non aver amato mai. E per questo ve ne parlo senza gioia, senza rancore, come potrei ricordare il nome dei cavalli preferiti che ho fatto correre su gli ippodromi, quand'ero pi? ricco, e degli amici che m'hanno aiutato a dissipare gaiamente la vita. Lo scopo nel mondo ? provare molte sensazioni: se poi si confondono insieme, che importa? La sensazione ? un sentimento che scende sino al fiore dell'anima e non la p?netra, ma la fascia soltanto: per questo ? pi? soave. Senza tormentarvi, senza farvi male, vi d? una specie d'ebbrezza. Ecco, vi dir?: vi sono alcuni profumi cos? intensi che son quasi un sapore; la sensazione ? tale: un profumo che vi porta tutta l'anima di una cosa e vi commuove come un sentimento.

Da capo, su le sue labbra, quell'impercettibile segno d'irrisione che talora pareva un freddo scherno, talvolta un'addolorata ironia.

-- Perch?, -- le domandai dopo un silenzio -- perch? mi guardate cos??

-- Io?... -- fece trasognata. -- Non saprei.

-- Volete forse ripetermi la frase di prima, dirmi...

-- Che siete un commediante? S?, forse. Ma la commedia ? vita in chi la rappresenta bene.

Poi, mutando viso, allung? la mano verso un astuccio d'argento che luccicava sopra un tavolino e disse:

-- Via, datemi una sigaretta, Germano!

Il suo volto era tutto soffuso dal rossore della brage ravvivata, ma nell'ombra la sua mano protesa era calma e pura come quando la baciai la prima volta, in un giardino d'albergo, allo sfiorire d'un autunno ligure, mentre, ne' suoi occhi di fanciulla, ridevano le maraviglie del cielo.

Ella non dava pace a' miei sensi; la sua bellezza non posseduta mi assediava come un incubo nella febbre. Le cose pi? futili mi richiamavano a questo pensiero; talvolta un profumo, un suono, una inflessione di voce, un oggetto qualsiasi da lei toccato, ammirato, desiderato.

Tutto ricordavo di lei, quand'era assente, con una esattezza mirabile. Avrei potuto, anche da solo, comprarle un paio di guanti, sceglierle un cappello, conoscere fra cento lo stivaletto che meglio le avrebbe calzato. Cos? mi avveniva di fermarmi fanciullescamente davanti alle vetrine per fare queste scelte mentali.

Un giorno anzi, la marchesa Serra di Marziano, la Senatoressa, un'amica mia nel tempo del suo fiore, , la marchesa Serra di Marziano mi sorprese davanti un negozio di mode in questa palese contemplazione.

Scendeva dalla sua carrozza e d'improvviso mi capit? dietro le spalle.

-- Che fate, Guelfo? -- esclam? allegramente. -- A' miei tempi non vi conoscevo questa passione per i cappellini ed i boa delle signore!

-- Allora, marchesa, preferivo svestire... -- le risposi con un tono di burla galante per trarmi d'impaccio; -- ed ora preferisco vestire: che volete mai, s'invecchia!

-- Dunque state facendo una scelta. Entrate con me; chiss? che non vi possa dare un buon consiglio.

-- Vi assicuro, marchesa, che non facevo nessuna scelta; guardavo la vetrina per semplice curiosit?.

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