Read Ebook: Il trionfo: Dramma in quattro atti by Bracco Roberto
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Ebook has 606 lines and 50145 words, and 13 pages
Il trionfo
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ROBERTO BRACCO
TEATRO
VOLUME SECONDO
REMO SANDRON -- Editore Libraio della Real Casa MILANO-PALERMO-NAPOLI-GENOVA-BOLOGNA-TORINO
Copyright by Roberto Bracco and Miss Dirc? St. Cyr in the United States of America.
PROPRIET? LETTERARIA
Off. Tip. Sandron -- 12 -- I -- 080817.
IL TRIONFO
INDICE
ATTO PRIMO. ATTO SECONDO. ATTO TERZO. ATTO QUARTO.
PERSONAGGI:
ATTO PRIMO.
Dottore, sono passati i dieci minuti?
Lei permette, dottore? Tanto per ammazzare il tempo....
Ammazzi pure.
Non l'avevi letta?
Me l'aveva appena leggiucchiata la signorina Nora.
Non sa?... Che cosa?
No, no. -- Dottore, sono passati i dieci minuti?
Per conto mio, abolirei i termometri.
Benissimo, collega. In qualit? di medico, lei pu? abolire anche la medicina. Ma in qualit? di ammalato, non deve che subirla.
Ah?... Non cos? abolizionista come dice di essere! Trentanove meno qualche decimo.
Siamo in porto, perbacco!
Nostra, no. Io non saprei che farmene.
Ottimamente. Nondimeno, veda, lei ? un medico come me.
Ho una laurea come lei.
Ottenuta, io lo ricordo, con esami onorevoli.
Ma non sono medico, e non potr? esserlo mai. Oh!... La scienza!... Io l'ho studiata con passione, anzi con avidit?.... Me ne sono abbeverato avidamente, come... come un viaggiatore del deserto si abbevera alla prima sorgente che trova; ma poi!... Ma poi!....
Ma poi... io la prego di parlare poco e di pensare meno. Mi fa questa grazia?
Mi fa la grazia di chetarsi?
Si figuri! Niente.
Non mi riesce di udire nemmeno una parola. Le sue droghe, dottore, mi hanno fatto diventar sordo.
Benissimo! Potremo cos? sparlare di lei senza domandargliene il permesso.
Egli si lamenta della residenza precaria in questa stanza, e non sogna che di ritornarsene l?, nella sua cameruccia abituale.
Quella cameruccia sembra una tomba, e noi gliene vieteremo l'ingresso, perch?, suo malgrado, lo vogliamo vivo. Qui, caro signor Giovanni, c'? un poco pi? di luce.
Ed egli odia la luce.
Una stravaganza che nasconde Dio sa quale dei suoi attorcigliamenti d'idee.
Lo so, ma, purtroppo!... guai a contraddirlo.
Contraddirlo no; secondarlo sempre, neppure. ? necessario distoglierlo, distrarlo dai suoi sofismi, dai suoi cavilli, da quel ragionare eccessivo in cui il suo pensiero si contorce. Ahim?! Ragionar troppo significa correre il pericolo di non ragionar pi?. Con la febbre a quarantuno, delirava. Questo era naturalissimo. Ma il male ? che, passato delirio, egli ricorda la visione e i fantasmi del delirio e qualche volta ne parla come d'un fatto veramente accaduto, come di una persona veramente vista. Proclive a crearsi un altro mondo, determina, in s? stesso, una specie di sovrapposizione. Da che cosa ? prodotto tutto questo? Io credo da una sproporzione, da uno squilibrio. Egli consuma, cio?, del suo cervello pi? di quanto possa consumare. Non ha notato lei che dopo uno dei suoi sforzi riflessivi egli, accasciato, si assopisce nel riposo? La natura medesima, dunque, gli chiede un risarcimento. Ed ecco perch? bisogna evitargli l'eccesso della riflessione. ? del mio parere il signor pittore?
Ma... naturale!...
E sar? utile che del mio parere siano gli altri amici che assistono l'infermo.
Avvertir? Ziegler.
Avverta, prima d'ogni altro, la signorina Nora....
Quella donna, se non vado errato, ha un certo ascendente su lui....
In verit?, non lo conosce che da quando ? venuta ad abitare qui accanto; ma, senza dubbio, per lui, ? una vicina eccellente.
Una vicina eccellente! Ben detto! Ben detto! Ed ? ci? che si pu? desiderare di meglio.
Giovanni, ? illuminata la sua finestra?
Ah! Lei ascoltava? Cosicch? l'effetto delle mie malefiche droghe non ? completo?
M'? parso d? udir pronunziare il nome di Nora. Mi sono, forse, ingannato?
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