Read Ebook: Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti vol. 2 Di tutte le nazioni sì antiche che moderne by Bertini Giuseppe
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DIZIONARIO DEGLI SCRITTORI DI MUSICA
C. -- K.
DIZIONARIO
DEGLI SCRITTORI DI MUSICA
E DE' PI? CELEBRI ARTISTI
S? ANTICHE CHE MODERNE
MAESTRO DELLA REGIA IMPERIAL CAPPELLA PALATINA
TOMO SECONDO
PALERMO DALLA TIPOGRAFIA REALE DI GUERRA. 1815.
ESAME
DELLE RIFLESSIONI CRITICHE
SOPRA IL DIZIONARIO STORICO CRITICO
DEGLI SCRITTORI DI MUSICA &c.
DELL' AB. GIUSEPPE BERTINI
NOTE:
CALDARA , uno de' pi? celebri compositori dell'Italia sul principio del 18? secolo, nacque in Venezia. Dal 1714 sino al 1763 egli era a Vienna, vice-maestro dell'imperial cappella. Compose in questa citt?, e a Mantova, e a Venezia e a Bologna, dove era stato per l'innanti, un gran numero di opere s? per chiesa che per teatro. I gran maestri del suo tempo cercavano di comporre delle melodie piene di espressione e di sostenerle con un accompagnamento analogo al carattere del canto. Caldara era un di quelli che si sono distinti maggiormente in tal maniera: visse lunghissimamente e travagli? sino alla morte. A giudicarne dal titolo d'una delle sue opere impresse, pare che nella sua giovinezza, siasi ancor distinto qual sonator di violoncello.
CALLIMACO, poeta greco e bibliotecario del re Tolomeo Filadelfo in Alessandria, 246 anni innanti Ges? Cristo. Si d? per certo aver egli scritto otto cento libri, fra' quali uno dee trovarsene sulla musica. Kircher pretende che si conservi tuttora in Roma nella biblioteca de' gesuiti, ma il Meibomio mette in dubbio cotale asserzione.
CAPOCINO , nato nel ducato di Spoleto, viveva in Roma nel 1620, ove ha egli scritto cinque libri di musica.
CAPRARA, maestro di cappella dell'imperatore in Vienna, nel 1736 vi dirigeva al teatro di quella citt? una numerosa orchestra de' migliori musici.
CASTRO DE GISTAU , d'una nobil famiglia aragonese, nacque in Madrid nel 1770. Come la pi? parte de' spagnuoli, egli sonava sin da ragazzo la chitarra. Questo passatempo nazionale svilupp? il suo gusto particolare per la musica, che in breve tempo lo mise nel numero degli amatori ricercati nella societ?. Fornito d'una viva fantasia, si avvide che la chitarra poteva pretendere ad altri vantaggi oltre a quelli di accompagnare il canto degli amanti spagnuoli: fecene adunque uno studio particolare, e applicossi a quello dell'armonia e della composizione, senza voler sortire dalla classe degli amatori. Un talento cos? ben formato non tard? a farlo ricercare in tutti i circoli, ove gli artisti ragionavano de' suoi successi, ma Mr. Castro, come lo ha scritto Mr. de Boufflers , sapeva, che i pi? piccoli appartamenti si convengono alla chitarra; che essa non vi fa mai pi? chiasso di quello che se le domanda; e che con la voce la meno forte fa le veci d'un'amica modesta, sempre attenta a dar risalto alla sua amica, senza pretendere di rivolgere a se l'attenzione. Conoscendo dunque tutto il merito di tale istrumento, e scegliendo giudiziosamente i luoghi ove pu? far meglio intenderla, Mr. Castro non ha mai avuta pretenzione che quella di non farsi sentire se non in un salone della famiglia, o nel modesto asilo dell'amicizia. Ci? non ostante, l'incantatrice sua maniera di sonarla lo ha fatto desiderar per ogni dove, e specialmente in quei luoghi, come in Francia, ove i successi della chitarra si limitavano a darle la riputazione di uno strumento ingrato. A lui deve quest'istrumento il diritto a nuovi titoli, che con la sua abilit? gli ha acquistati: giunto appena in Francia, la musica cont? realmente un istrumento di pi?. Invitato a farlo sentire a Bayonne in un concerto, egli vi esegu? a solo differenti pezzi, che servirono di misura del suo gusto e del suo talento. Questo successo gli prepar? la pi? favorevole accoglienza in Parigi, dove si ? stabilito, e dove vien ricercato dalla miglior compagnia: egli vi ha avuto degli illustri scolari. La premura di piacere a tutti avevagli fatto comporre e pubblicare un giornale di chitarra. Quest'opera ha il singolar merito di dare in ciascun numero un pezzo spagnuolo, un italiano, un altro di canto dell'una e dell'altra lingua con accompagnamento, e un pezzo di chitarra, ma scelti sempre nelle composizioni che meglio caratterizzano il gusto particolare di ciascuna delle due nazioni, e che vie pi? si risentono delle abitudini e de' costumi del paese. Mr. Castro non limita i suoi travagli alla pubblicazione del suo Giornale: egli prosiegue quelli della composizione. Le sue opere hanno un carattere d'originalit? ben marcata, che le faranno ricercar sempre da quegli, i quali amano che la musica esprima bene i sentimenti che ella dee dipingere; e Mr. Castro si mostra da dovvero dipintore, nello scrivere un accompagnamento o dei temi, ch'egli sviluppa con tutta la grazia che risiede nella sua feconda immaginazione.
CATALANI , celebre cantatrice italiana attualmente in Inghilterra, brill? grandemente nel 1807, nei concerti di Parigi. Niuna l'uguaglia nelle arie di bravura, ma lascia molto a desiderare dalla parte dell'espressione.
CLEMAN , ? autore di un piccolo trattato di contrappunto, secondo il catalogo di Hausmann.
CLEONA, suonatore di tibia, di cui fa menzione Plutarco , asserendo, che trovavasi maggior vaghezza di ritmo nelle sue composizioni, che non in quelle di Polimnesto, da cui Cleona aveva preso moltissimo, singolarmente ne' canti da regolare la milizia, chiamati Orzj, e Smintj. Egli era di Tegea, e fioriva nel settimo secolo innanzi G. C.
CLINIA DI TARANTO, filosofo pitagorico e musico viveva circa quattro secoli prima di G. C. Egli rendeva amene le lezioni della filosofia co' divertimenti della musica, e trovava ne' suoni della sua lira un lenitivo che calmava i movimenti della sua collera.
CORILLA , celebre improvisatrice e poetessa, morta in Firenze li 13 novembre 1799, in et? di 72 anni, era allieva di Nardini pel violino. Ella improvvisava de' versi sopra ogni sorta di soggetti, suonava la sua parte di violino in un concerto, e cantava con moltissima grazia e talento. Come Petrarca, ha avuto l'onore sotto Pio VI, il protettore delle belle arti, di essere coronata in Campidoglio.
CORINNA, celebre cantatrice e poetessa lirica era di Tanagra: ebbe per maestra in poesia e in musica Mirti, donna distinta pe' suoi talenti; pi? famosa ancora per avere annoverato fra' suoi discepoli Pindaro, e la bella Corinna. Questi due allievi furono insieme uniti almeno dell'amore delle arti. Pindaro pi? giovane di Corinna si faceva un dovere di consultarla, e di prendere da lei lezioni di poesia e di canto: ma il di lui fervido genio assoggettar non si poteva non che a comuni precetti, molto meno a quei d'una scrupolosa donna e pi? minutamente attaccata alle regole; per il che si slontan? da Corinna, e lasci? correre senza freno la naturale sua fecondit?. Il credito anteriore di Corinna, l'esser ella stata maestra di Pindaro fece, che per sei diverse volte, se diam fede ad Eliano, ne' pubblici giuochi presentatosi a disputare a Corinna la preferenza nel canto e nella poesia, fu tutte le volte alla medesima posposto. Pausania crede che in tanto era preferita Corinna, in quanto preveniva essa, oltre al suo merito reale, con la sua bellezza Pindaro immaginossi in oltre, che ella si fosse co' giudici prevalsa delle femminili lusinghe per guadagnarsi il voto della superiorit?; e quindi ei si scagli? con mille vituperi contro questa gaja donna. Corinna fior? cinque secoli innanzi l'era cristiana.
CREOFILO, poeta musico, che fior? presso a nove secoli innanzi l'era cristiana, spos? la figlia di Omero, del cui matrimonio parl? pi? di un antico scrittore all'occasione dell'eccellente poema da lui pubblicato. Dedicato egli allo studio della musica, fecevi tali progressi, che pot? pubblicare con plauso universale una maestrevolissima composizione.
DELPIANO , di Nivano diocesi di Aversa, ma stabilito in Catania, prete di una singolare probit? e molto abile nel costruire organi e clavicembali, di cui pu? dirsi che se non il primo fu certo tra' primi ad introdurre in Sicilia e in Napoli il piano-forte, e molti ne costrusse che furono allora in sommo pregio ed estimazione. Ma deve egli la sua maggiore celebrit? al grande organo da lui costruito in s. Niccol? l'Arena di Catania, monastero di Cassinesi ragguardevole per la magnificenza delle fabbriche, pel suo grandiosissimo tempio, e per la condizione dei soggetti che lo compongono. Quest'organo, opera di pi? anni e d'ingenti spese, tira a se l'ammirazione anche degli esteri per il gran numero dei registri, per la dolcezza del suono, e per l'ordine con cui ? disposto: spiccano sopra ogn'altro i fagotti, i bassetti, i traversieri ed un registro, il quale sebbene non imiti verun istrumento d'orchestra, pure riesce assai grato all'orecchio. Ferve ancora la rivalit? e si rimane indeciso, a chi debbasi, de' due organi di s. Martino di Palermo, e di s. Niccol? di Catania, dar la preferenza. Non si pu? mettere in dubbio, che sono due capi d'opera dell'arte, e che ha ciascuno di essi delle cose singolari e pregevolissime, onde i veri ed imparziali intendenti sostengono che sia fuor di proposito una tale rivalit?, e che se di ambidue potesse formarsene un solo, ne risulterebbe un terzo veramente insuperabile. Questo santo prete, che in Palermo mi onor? della sua amicizia, dopo avere per pi? anni soggiornato in quel monastero di Catania, vi fin? i suoi giorni in et? di 80 anni nel 1785, lasciato avendo degli allievi non men di lui virtuosi, ed una memoria immortale di sue virt?. I Catanesi, che sanno apprezzare il vero merito, han fatto incidere in rame la di lui immagine nel 1810.
DERHAM, dotto matematico Inglese dell'accad. reale delle scienze di Londra, secondo Rousseau fece diversi sperimenti sul suono, che trovansi negli atti di quell'Accademia, co' quali vengono corretti alcuni errori del Mersenne e di Gassendi.
DESAUGIERS , nato in Provenza nel 1742, venne a Parigi nel 1774, ove fece gran fortuna per pi? opere buffe poste da lui in Musica, ed eseguite con applauso nel teatro italiano. Il suo pi? grand'elogio ? stata l'intima sua unione coi celebri Gluck e Sacchini, e la messa che egli compose alla memoria di quest'ultimo, fu riconosciuta degna da tutti gli artisti del talento dell'uomo immortale, che gliel'aveva inspirata. Nel 1776 egli pubblic? una traduzione francese dell'arte del canto figurato di G. B. Mancini.
DESSAULT , medico di Bordeaux, nelle sue opere tratta della parte che pu? aver la musica nella medicina. Egli assicura essersene servito con gran successo pelle morsicature di cani arrabbiati, e che l'adoper? pure con profitto nella tisi.
DIODORO, musico greco, favorito di Nerone, di? maggior estensione al suono del flauto, e ne accrebbe i fori. Nerone stimavalo al segno di fargli fare l'ingresso trionfale in Roma sul carro imperiale
DUNSTANO, vescovo di Cantorbery sulla fine del 10? secolo, era assai perito nella musica di quel tempo, e dicesi di aver inventata un'arpa assai singolare che sonava da se sola, per cui, in que' tempi di profonda ignoranza fu accusato dinanzi al re di magia. Oltracci? diede egli un organo alla badia di Malmesbury, stromento che cominciava allora a divenir comune, e fece di poi lo stesso regalo a molte chiese, o monasteri. Alcuni scrittori Tedeschi lo han confuso con Dunstable, come poco fa si ? detto. Dunstano mor? nel 988 .
ECKARD venne molto giovine in Parigi per istudiarvi e professar la pittura. Come il pennello gli dava poco da vivere, gli si consigli? di professare la musica, che studiato aveva sotto a' pi? gran maestri dell'Allemagna sua patria. Era egli assai abile sul clavicembalo; ma ben comprese che per giungere al primo grado, gli era d'uopo di un'ostinato travaglio. Per il corso di due anni, dipinse il giorno per sussistere, e consacr? le notti allo studio della musica: a un tal prezzo deve egli la riputazione d'uno de' pi? valenti cembalisti dell'Europa, pubblic? pi? opere, e cess? di vivere nel 1809, in et? di 75 anni.
ELENA, ateniese, anteriore di et? ad Omero, si rese assai celebre nel canto per la novit? e per la grandezza delle sue musicali composizioni; di essa fa menzione Tolomeo Efestione nel lib. 4? delle sue Storie presso Fozio .
EPICARMO, uomo di spirito come la pi? parte de' siciliani, al dir di Cicerone , e filosofo, se non fu l'inventore della commedia, fu certo il primo a dar della regolarit? a questo genere di poesia, come espressamente lo dice Aristotele . Alla commedia puramente recitabile vi aggiunse egli i cori, che di tempo in tempo divertivano col canto e con la musica. La sua prima commedia sulla trasmigrazione delle anime rappresentossi nel teatro di Siracusa all'Olimp. 77; l'autore vi riscosse sommi applausi, ma si tir? addosso la nimicizia degli altri filosofi per avere divulgato il segreto dei loro dogmi sulle scene, e quindi fu bandito dal re Gerone. Gli Ateniesi accolsero l'autore e i suoi drammi con trasporti, come se di fresco riportato avessero una vittoria. Platone lo riguard? come il pi? perfetto scrittore in questo genere, e Plauto, al dir di Orazio se lo propose per modello. Epicarmo fior? cinque secoli innanzi G. C.
ERATOSTENE, celebre matematico e bibliotecario di Alessandria, morto 194 anni prima di G. C., coltiv? con successo la poesia, la critica, la filosofia, le matematiche, e la musica, per cui gli fu dato il nome di secondo Platone. Trovando egli in discredito il sistema armonico de' pitagorici, con l'autorit? di primo bibliotecario della celebre libreria di quella dotta capitale, e colla celebrit? acquistatasi nel calcolo, si cred? in grado di poter ripigliare i computi numerici, e riformare le serie armoniche di Archita, di Filolao e di quanti l'avevano preceduto nello studio della musica. Le sue invenzioni ebbero gran plauso fra' suoi scolari. Tolomeo lo ha in conto d'uno de' principali musici di Alessandria. Pappo parla di lui con gran lode. Presso il dotto Requeno trovansi i numeri della scala diatonica di Eratostene, bench? con ragione egli creda che la musica abbandonata in bal?a de' mattematici ne abbia recato men vantaggio e pi? discapito . Quel poco che ci resta delle opere di Eratostene ? stato ristampato secondo l'edizione di Oxford del 1672, con dotte note da Conr. Schaubach a Gottinga in 8?, 1795.
FEDI , celebre maestro della scuola romana per il canto, fioriva sul finire del secolo 17?. Egli era unito in istretta amicizia coll'illustre Amadori, comunicavansi a vicenda i loro sentimenti per la riforma dell'arte, ed esponevano le loro osservazioni al comune giudizio; da tale pratica ritraeva ciascuno degli abbondanti lumi per emendare i suoi proprj difetti, migliorare il piano di educazion musicale, e promuovere gli avanzamenti della musica. .
FESTA di Napoli, studi? gli elementi del canto sotto Aprile, e quindi ne apprese la buona scuola dal celebre Pacchiarotti. Essa ha cantato su i primi teatri d'Italia, e nel 1809, in qualit? di prima donna sul teatro dell'Opera buffa in Parigi, ed ha ovunque ottenuto molto successo. M. Barni le ha dedicato un suo duetto.
FILONE EBREO, nato in Alessandria verso l'anno 30 innanzi l'era volgare, di nobile e ricchissima famiglia, diessi di buon'ora allo studio di tutte le scienze quivi moltissimo coltivate, e come dice egli stesso anche della musica. In pi? luoghi in fatti de' suoi libri egli ne tratta, ma alla maniera de' Platonici Alessandrini, di cui ne seguiva la scuola, cio? per via d'emblemi, di allegorie e di numeri. Io ho estratti dalle sue opere della superba edizione inglese di Mangey tutti i passaggi sulla musica, de' quali potrebbe formarsi un curioso trattato sullo stato di questa scienza e di quest'arte di quei tempi in Alessandria.
FIORONI . Milanese, allievo del cel. Leo, e maestro della cattedrale di Milano e di quella di Como verso il 1750. Quest'eccellente armonista si ? fatto ammirare per alcune composizioni a 8 voci, in cui la scienza niente nuoce all'effetto. Tra' suoi allievi si contano Quaglia, Zucchinetti, l'ab. Piantanida e Bonesi tuttora viventi, e virtuosi di gran merito.
F?RSTER tedesco, cel. compositore del presente tempo ha preso per modello della sua musica instrumentale lo stile e la maniera dell'immortale Haydn. Bramoso d'indovinarne il segreto, si pose saggiamente a mettere in partitura le di lui dotte composizioni, e ne trasse visibil vantaggio rapporto alla maniera di distribuire fra le parti la melodia . F?rster ha pubblicati in Vienna quartetti, quintetti e sinfonie, che sono in gran pregio presso gli amatori di buon gusto.
FUCHS , compositore de' nostri giorni di sinfonie e di quartetti, nei quali si riconosce molto gusto e talento. Egli si vanta di essere allievo di Haydn, ma i soli che confessava Haydn sono Pleyel, Neukomm e Lessel.
GARNERIO , professore di musica circa 1480, davane allora un corso pubblico per far conoscere i suoi principj e le sue cognizioni. Per questo mezzo acquist? tale celebrit?, che Ferdinando re di Napoli, volendo stabilire una scuola di musica, chiamollo col? affinch? unitamente a Gaffurio travagliasse a quella fondazione. Ecco il principio della celebre scuola napoletana .
GAUZARGUES , abbate di Noblac, dopo di aver fatti de' buoni studj nelle scienze naturali e nella teologia, come si era ancora profondamente occupato della musica, fu per 12 anni maestro di musica nella Cattedrale di Nimes, e vi form? dei distinti allievi. Una gran riputazione che l'aveva preceduto in Parigi, sostenuta da quei doni naturali che attraggono, e da uno spirito assai culto, lo f? ricevere nella cappella del re in quella capitale, e colmar di benefizj. I suoi tentativi per andar a risedere nella sua badia di Noblac furono inutili, e conserv?, suo malgrado, il posto di maestro della R. Capp., finch? nei furori della rivoluzione vittima del decreto di proscrizione fulminato contro i preti, Gauzargues fu caricato di ferri, restituito quindi in libert?, ma spogliato de' beni che gli avevano acquistati i suoi talenti. In questo tristo stato termin? i suoi giorni nel 1794.
GAZZANIGA da Venezia, morto, pochi anni sono, maestro di cappella in Verona, compositore espressivo e nitido. Dopo l'anno 1771 scrisse moltissimi drammi serj per i teatri d'Italia, e nel 1780 per il nostro di Palermo, che gli acquistarono gran nome non che nell'Italia, ma in Francia ancora ed in Germania. In Palermo scrisse egli una Messa, che piacque allora moltissimo, per la solennit? che celebrano i musici di S. Cecilia; egli era stato allievo di Sacchini e ne imit? perfettamente la legiadria, e chiarezza dello stile.
GIROWETZ, compositore tedesco de' nostri giorni di eccellente musica strumentale, ha fatto, secondo il Carpani, uno studio particolare sulle composizioni di questo genere dell'immortale Haydn, sino a metterle in partitura, e indovinar cos? il segreto dell'ottima ripartizione della melodia fra le parti. Egli ne ha saputo prender bene il carattere e la ricchezza delle idee, e formarsene uno stile leggiadro, ed un gusto tutto nuovo.
GIULINI di nobil famiglia nato in Milano nel 1714, ove studi? i diversi rami dell'istruzione sotto la guida di uomini dotti. Diessi in oltre con molto ardore allo studio della musica, e viene annoverato tra i buoni compositori di musica strumentale. Il conte Giulini fu sommo amico del P. Sacchi, e v'ha di costui un'Epistola in versi a lui diretta, nella quale lo invita ad unirsi seco per promovere la musica sacra ed eroica. Dopo la sua morte avvenuta nel 1779, il cel. Fontana ad istanza del Sacchi ne scrisse l'elogio.
GIZZIELLO , ebbe questo nome dal cel. cantante Gizzi, che fond? una scuola circa 1720, e nella quale pi? che altri riuscivvi il Conti. In Italia, dove da prima fecesi ammirare in Roma, non si conosce che sotto il nome di Gizziello: pass? quindi in Londra nel 1736, e cant? su quel teatro diretto da Hendel; torn? in Italia, cant? in Madrid nel 1750, e da per tutto fu l'oggetto dell'ammirazion generale. Egli era cos? eccellente nel patetico, che pi? volte trasse le lagrime dal suo uditorio, genere di talento oggid? molto raro.
GLAUCO di Reggio, uno de' celebri pitagorici d'Italia, fioriva cinque secoli innanzi l'era volgare. Secondo l'uso di quei filosofi coltiv? con ispezialit? la musica, e vi riusc? moltissimo. Egli, secondo Plutarco , scritto aveva dei pi? celebri musici, e sulla scienza medesima, de' libri, che pi? non esistono .
GLAUCA, celebre sonatrice di citara, per la sua straordinaria bellezza e 'l suo valore nell'arte musica divenne la favorita del re Tolomeo Filadelfo d'Alessandria . Plinio nella stor. natur. , Plutarco ed Eliano raccontano, che essa col suo suono e col canto attraeva in fino i bruti, e rendevaseli familiari.
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