Read Ebook: Storie da ridere.... e da piangere by Morselli Ercole Luigi
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Ebook has 923 lines and 41274 words, and 19 pages
-- Ti vien da ridere, di' la verit?, Otello! -- gli disse Peppino.
-- Ancora no, -- brontol? Otello.
-- Bada che siamo buffi: pensaci un po' bene. Non vedi che questi poveretti d'intorno non possono parlare perch? gli scoppia la bocca dal ridere?
Otello sorrise, Peppino scrosci?; e nacque una risata omericamente inestinguibile.
Io, dopo aver regolarmente perduto quel poco che avevo in tasca, ero solito accomodarmi alla prima tavola sotto il banco, che a quell'ora era sempre vuota, per schiacciare un sonnellino. Tenevo moltissimo a quel sonnellino di mezz'ora perch? quasi sempre sognavo di vincere.
L'ELEFANTE.
C'? una sola fatica della quale l'uomo civile non senta mai il bisogno di riposarsi: ed ? quella di occuparsi dei fatti del prossimo. Infatti nelle stazioni climatiche e ai bagni di mare, dove si va per riposare di tutte le altre fatiche, nessuno pensa a riposarsi di quella.
Si trattava di una enorme femmina piombata l?, in quel lembo di spiaggia adriatica, come un bolide.
Di dove era venuta?
Nessuno lo sapeva.
La conclusione era sempre una: non si sapeva donde quell'enorme bolide carnoso fosse caduto, n? chi fosse.
I camerieri del Ristorante dei Bagni comunicavano a tutti i clienti questa lista, con la medesima aria con la quale i guardiani dei giardini zoologici informano i visitatori sul vitto delle belve.
-- Basta un'occhiata per definirla un'apatica tipica! -- sentenziava il giudice per dimostrare la sua dimestichezza con le pi? recenti scoperte della criminologia.
-- S?.... s?.... finch? fa di queste cacofonie, padronissimo.... ma la negra ? australiana.... glielo dico io! L'etnologia non ? un'opinione! -- ribatteva sistematicamente il professore.
Le signore, specialmente quelle magre, facevano faville per la felicit?: in ogni lazzo, in ogni elaborata freddura del sesso maschile contro quei poveri innocui 107 chilogrammi esse vedevano un inno ai loro ossetti snodati, una sconfitta definitiva delle loro amiche grassocce.
-- E se dentro a quell'enorme sacco di carne e di grasso battesse un piccolo e tenero e romantico cuore di donna, in tutto e per tutto simile a quello che voi signore ci mostrate attraverso i vostri sacchetti deliziosamente diafani e profumati?... Allora essa sarebbe sacra a un grande dolore.... e forse.... i suoi occhi lo dicono, per chi sa leggervi dentro....
Passato il primo stordimento, un urlo selvaggio usc? da quei teneri cuoricini che mi circondavano e mi tronc? la parola sulle labbra. Se invece d'essere ad una festa, fossimo stati nel centro dell'Africa, non mi avrebbero troncato soltanto la parola! Il giudice Cesti si limit? ad abbozzare un sottile sorriso da uomo che la sa lunga e non la beve. Il professor Percossi invece sembrava preso da un accesso di epilessia, tanto rideva. I due giovanotti soltanto mi guardarono contemporaneamente con un infinito senso di gratitudine.
Debbo confessarvi che quando arrischiai la mia ipotesi, io ne ero tutt'altro che entusiasta; gi? ? straordinariamente raro che io prenda a cuore le mie opinioni: ma quell'accoglienza cos? ostile scosse imprevedutamente il mio amor proprio.
-- Io sono sicuro di quel che ho detto -- gridai -- posso leggere in quell'anima come in un libro aperto, vedrete! I fatti mi daranno ragione!...
Mi avvidi io stesso di averla detta grossa. Tanto pi? che i due giovanotti di dorate speranze sembrarono aver prese le mie parole come un complimento o meglio un augurio diretto a loro, e dimostrarono cos? ridicolamente la loro compiacenza arricciandosi ambedue i baffi e poi subito accomodandosi ambedue il nodo della cravatta, che un riso irresistibile sfrenato pazzesco s'impossess? di tutto il gruppo che mi circondava, allargandosi anche minacciosamente a tutto l'angolo della sala.
Pur cercando con una prudenza da gatto soriano di ricoprire il meglio possibile di oblio la mia strana profezia, vigilavo.
Volere o non volere era una donna.... e con le donne.... non si sa mai!
-- Di dove viene quella lettera? -- domandai al postino, mentre aspettava fuor del recinto.
-- Dal Canad?.
-- Dal Canad??
-- S?.
Con un rapido gesto pieno di fervore si ripose in seno la lettera, firm? a fatica, poi fugg? dentro, rovesciando tutta una giardiniera piena di vasetti di gerani in fiore.
Il romanzo c'era, per Bacco! Il difficile era capirci qualche cosa.
Allora finalmente depose i remi e si concesse un po' di tregua; guard? il cielo con l'intenzione evidente di bearsene, ma la neonata faccia rubiconda del sole, non parve piacerle. Ma volgendosi da ponente s'imbatt? nella faccia bianca della luna di poco scema; allora, quasi con rabbia, abbass? il capo per contemplare il mare. Certo, ella non poteva guardare n? il sole n? la luna senza ricordarsi della odiata rotondit? del proprio viso.
A un tratto si lev? di mezzo al seno una carta, certamente la lettera del giorno avanti, e si mise a rileggerla, talora sorridendo come la luna, talora arrossendo tutta come il sole.
Girandole attorno, da pianeta senza scrupoli, potei osservare che la lettera era di otto pagine, di cui le prime tre erano presumibilmente piene di dolci e lontani ricordi; la quarta doveva contenere qualche cosa di decisivo, di grave, di irreparabile forse: le altre quattro, a giudicare dall'impressione che facevano sul volto di lei, avrebbero dovuto equivalere ad una buona dozzina di pizzicotti ben assestati. Ebbi la matematica sicurezza che si trattasse di una lettera d'amore. Esiste forse nel mondo qualche cosa che rassomigli all'effetto che fa una lettera dell'uomo amato sopra la donna che lo ama?
Evidentemente la remata mattutina era un <
La sua psicologia era esattamente quella della donna che aspetta una visita amorosa: figuratevi che essa aveva perfino fatto portare nel capanno un pianoforte e dopo il tramonto essa lo pestava ululando appassionatamente!
Pregustando ormai la gioia di un trionfo personale, tacevo e vigilavo. Purch? questo amatore canadese non mi giocasse il brutto tiro di essere un altro fenomeno vivente, io mi sarei preso una bella rivincita sulla intera colonia bagnante, che ormai conosceva la mia profezia e ne rideva mattina e sera con stupidissima amabilit?.
Era fatta! Il canadese aveva veramente attraversato l'Oceano: non mi restava che attendere la sorte con animo virile.
Mi limitai ad aspettare che la cameriera guercia, prontamente accorsa, discendesse dall'averla accompagnata.
Cos? si fosse trattato di un vero elefante!
Con quanto piacere gli avrei gettato un buon laccio al piede!
Consult? un orario: alle sei del pomeriggio sarebbe partito per Brindisi col direttissimo. Si fece sul portone dell'albergo, incerto e contrariato, guardando meccanicamente per tre o quattro volte l'orologio. Scelsi quel momento per abbordarlo, e poich? egli se ne mostr? lieto, ci allontanammo, avviando, non senza fatica, una specie di dialogo in inglese.
Sembrava che egli trattenesse continuamente con sforzo qualche frase che gli salisse alle labbra: io credevo di indovinare che egli avrebbe voluto che parlassimo di lei. Quanto a me, potete bene immaginare con quanto piacere gli avrei finalmente domandato: <
Gli occhi del giovane brillarono finalmente di vera giovinezza. Fu tale la piena del suo sentimento che non pot? pronunziare pi? parole di queste: <
-- Beato voi che avete sentito ci?! -- non pot? fare a meno di esclamare il giovine.
C'era in questa frase inaspettata tanto di sacro che non risi quasi nemmeno internamente.
Mentre io dicevo ancora qualche altra cosa di lei, sempre ansioso di scoprire il filo di Arianna di quell'enigmatico amore, egli stesso strappando con forza i suoi occhi turchini ad una incantata visione, usc? a dire:
-- Oh! come sono felice di aver trovato voi! Sentendovi parlare io credo di vederla l? tra quei fiori.... ma chi sa se io me la imagino come essa ? veramente! No.... non ? possibile! Dev'essere pi? bella! ? vero che essa ? molto.... molto bella?!
Io non vidi la faccia mia in quel momento: ma se anche l'avessi vista non riuscirei a descriverla. La gioia di possedere finalmente la chiave del segreto fu subito superata dalla terribile necessit? di rispondere alle ingenue domande del giovane. Vi giuro che avrei con molto piacere veduto qualcuno di voi al mio posto!
Mi concessi un piccolo insulto di tosse, poi risposi nell'unico modo possibile:
-- Oh! -- esclamai -- ? veramente bellissima!
Fu come se avessi levato il zipolo ad una botte.
-- Io ormai vi tratto come un vecchio amico.... sapete, quando l'uomo si ? innamorato ridiventa pi? debole di quando prendeva il latte.... ditemi.... ditemi se indovino oppure mi sbaglio: essa deve essere tenera come il suo cuore.... s?: dev'essere fine e elegante come una capretta d'un anno.... la vedo camminare con passo di regina qua su questa sabbia.... Pensare che tra queste migliaia di orme ci sono anche le sue! Ah! Se voi me le poteste indicare!... le bacerei!... Ma quando la mia fantasia si arrende per vinta, credete, mio signore, ? se io tento di imaginarmi il suo viso..,. Oh! essa ? stata molto cattiva con me! mai, mai, assolutamente mai, ha voluto mandarmi un ritratto suo.... che conforto sarebbe stato per me in questo cos? lungo tempo! Pensate: quindici anni che non ci vediamo: ella ne aveva allora nove e io dieci.... giocavamo molto, ma ci guardavamo poco.... quante volte mi son pentito poi di non averla allora guardata abbastanza!... Ricordo soltanto che aveva dei grandi occhi chiari come le ali di certe farfalle.... ed era bella, oh! bella! la pi? bella delle mie dodici cugine. Un triste giorno dov? partire con le sue quattro sorelle minori per l'Australia dove il padre aveva acquistato delle grandi piantagioni. Io fui ammalato dal dolore che provai, e mia madre e mio padre ridevano di ci?. Ci scrivemmo delle lunghe lettere dove raccontavamo quello che ci accadeva.... Man mano che noi crescevamo per?, le nostre lettere parlavano sempre meno della vita che ci circondava e sempre pi? della nostra vita intima, finch? dopo molti anni arrivammo a veder chiaro nella nostra coscienza e capimmo che quel sentimento cos? bello che provavamo era amore!... Giusto tre anni sono, in un tremendo disastro ferroviario, essa fu sola a salvarsi di tutta la sua famiglia. Sperai di rivederla presto. Mio padre si era offerto di recarsi in Australia per liquidare nel miglior modo quei possedimenti e ricondurla con s? nella nostra colonia. Rifiut? in modo reciso, dicendo che poteva far benissimo da s? e che appena fatto sarebbe tornata fra noi. Dopo sei lunghi mesi annunzi? finalmente la sua partenza per il Canada.... Imaginatevi come l'aspettavo! Ebbene: due giorni prima della data che ella aveva fissato per il suo arrivo, ricevetti un suo telegramma da Hong-Kong.... Che vi devo dire? Fui per uccidermi dalla disperazione: ma poi mi rassegnai.... era tanta la gioia che provavo leggendo le sue lettere e rispondendole, che la vita mi parve ancora abbastanza bella. Essa mi confortava ad aspettare, con pensieri infinitamente delicati, ma non si piegava alle mie preghiere mai.... e seguitava a girare il mondo in lungo e in largo. Sei mesi fa mi scrisse da San Francisco di California: credetti finalmente di averla tra le mie braccia. Dopo un mese era in Cile, poi in Australia, poi in India, poi in Egitto. Finalmente qua. Mi sembr? di aver diritto di non aspettare pi? e le scrissi che sarei venuto senz'altro a incontrarla in questo paese.... e son venuto.... ma essa ? partita! Come lo spiegate voi?... vi posso giurare che ella m'ama.... ma perch? fuggirmi cos?.... perch??...
Il caso, tutto sommato, era veramente degno di piet? e mi lasci? la bocca amara per pi? giorni, durante i quali mi guardai molto bene dal mostrarmi tra la gente per non essere seccato dalle loro ironie.
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