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Read Ebook: L'idolo by Rovetta Gerolamo

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Ebook has 2058 lines and 76856 words, and 42 pages

Fra il poeta e il commediografo non c'? nessuna alleanza intima: sono sempre insieme per forza di amore, perch? vanno sempre insieme Emma e Fanny. Ma se l'amore li unisce, la letteratura li divide -- la letteratura e la grammatica: croce e delizia. -- Delizia del poeta che ne ? in possesso, croce del commediografo, che ne fa senza e si scusa dicendo:

-- Se nessuno conosce la grammatica, ? come non ci sia; dunque ? inutile.

GIORDANO MARI . Ho una grande simpatia per Milano: non ? come Roma colla sua storia schiacciante, non ? come Venezia colle sue arti troppo belle: a Milano, lo spirito riposa. Quando si ? visto ed ammirato il duomo, basta! Parlo solo... dei monumenti.

La signorina EMMA .

La signorina EMMA .

La signorina EMMA Si fermer?, dunque, qualche giorno... a Milano?

GIORDANO MARI Tutta la settimana.

La signorina EMMA Come ? stata bella la sua conferenza! ? la prima che sento! Che combinazione!...

<> Di che? Di che cosa? Giordano Mari, stupito, torna a guardarla. Combinazione? Perch?? Di che cosa?

Di ci? che la giovinetta sente in fondo al suo cuore, che <>, cio? no, che ha cominciato un'ora innanzi, quando i suoi occhioni neri e profondi si sono incontrati negli occhi di quell'uomo bello e forte, cos? in alto sopra tutti gli altri, signore, dominatore di quella folla, ch'egli con una parola faceva fremere di ammirazione, o vibrare d'entusiasmo.

Il cavalier VENCESLAO .

NINO SEBASTIANI Un mosaico internazionale!

Il nobile BARBARANI Diceva adesso donna Fanny, che vorr? pubblicarle, certamente, le sue conferenze?

La signorina EMMA E dopo Milano... dove va?

-- Lei, appunto, ? di Venezia?

-- Quasi; ma sono nato a Padova.

La signorina EMMA Venezia e Padova sono due gran belle citt?!

GIORDANO MARI

La signorina EMMA E le ha gi? scritte tutte le sue conferenze?

GIORDANO MARI Scritte? Le scrivo dopo, pi? tardi, quando preparo il volume per l'editore: lo scriverle, non ? altro che un lavoro di.... di selezione.

La signorina EMMA Ma allora, Dio mio! come fa?

GIORDANO MARI La mia conferenza non ? mai n? un'opera d'arte, n? un'opera letteraria....

La signorina EMMA Oh! cos? bella! ? stata tanto bella la sua conferenza!

La signorina EMMA Tutto, tanto nuovo... tutto, tanto tanto bello!

GUIDO BARDI As-sas-si-no!

EMMA .

Il cavalier VENCESLAO Emma! Il signor Sebastiani ti saluta: dice di non poter venire oggi a pranzo da noi!

Nino Sebastiani ? invitato a pranzo tutte le domeniche in casa Dionisy: e si sa, non ci manca mai per via della signorina Emma; anzi, per quanto ? possibile, cerca di far entrare nelle domeniche anche qualche gioved?; ma stavolta, invece, dopo quella maledettissima conferenza, indispettito, ingelosito, furibondo, e sperando di fare un gran colpo decisivo sull'animo di Emma, ha dichiarato, sempre col broncio, al cavalier Venceslao di aver dovuto accettare un altro invito.

Il cavalier VENCESLAO Emma! Hai capito?... Il signor Sebastiani non vuol venire a pranzo!

EMMA Oh chiss? come la mamma ne sar? dispiacente!

IN VIA MONTE NAPOLEONE.

Dinanzi al portone di casa Dionisy: la via Monte Napoleone, di domenica, a quell'ora, le quattro pomeridiane, ? pochissimo frequentata.

Egli l'ha a morte contro i poeti, e i commediografi italiani specialmente... dal giorno che Nino Sebastiani s'? messo a corteggiare la signorina Emma.

Carlo Borghetti, un nobile di Crema, stabilitosi a Milano, sebbene molto ricco del suo, esercita l'architettura, e sebbene ancora pi? vicino ai trenta che ai quarant'anni, ha gi? acquistato una bella rinomanza; ma come egli tiene celato in fondo al cuore con sospettosa e ombrosa selvatichezza il suo amore per la signorina Emma, cos? tutta la vivacit? del suo ingegno, rimane nella vita mondana, sepolta quasi, sotto un mutismo ombroso, sdegnoso, insofferente, lunatico... e che poi, in fondo, non ha altra origine che in un riserbo naturale, in una timida ritrosia.

C'? in lui, come c'era sin da giovane, una preziosa fusione di doti positive e di estri bizzarri. Mentre sarebbe parso a tutta prima che le prerogative principali del suo ingegno fossero il raziocinio matematico e l'austera severit? della deduzione, ecco scintillare da quella sua mente eclettica, faragginosa ed equilibrata ad un tempo tutte le genialit?, gl'impeti, e gli entusiasmi di un artista... Egli diventa un architetto nel senso classico ed in pari tempo nel senso moderno della parola. L'artista s'innamora delle bellezze del passato; lo scienziato si appassiona dei problemi del presente. Studiando i monumenti -- e recando in quelle ricerche una coltura eccezionalmente varia e profonda -- si fa archeologo e storico; e la sua dottrina, unita al naturale senso per ogni cosa bella ed armonica, lo guida sin dagli inizii nel lavoro professionale, preservandolo da ogni volgarit?, da ogni compromissione venale colla moda bottegaia, sfacciata e pitocca, in fondo, dell'epoca...

Ora, Carlo Borghetti si ? buttato con fervore febbrile ad una missione che lo appassiona, che avrebbe consacrata la sua fama, e alla quale egli consacra la sua vita: la ricostruzione del monastero di Pontida qual'era nei tempi epici dei Comuni lombardi. Governo e Provincia gli hanno dato l'incarico: gli occhi di tutto il mondo sapiente si sarebbero rivolti all'opera sua.

CARLO BORGHETTI Sono le quattro e mezzo! Un ultimo giro, poi... a casa! . Le quattro e tre quarti!... Vado!

Invece resta; e tanto pi? la signorina Emma avrebbe tardato a tornare a casa, tanto pi? egli sarebbe rimasto l? ad aspettarla, trattenuto dalla gelosia, dalla incertezza, dall'ansiet?, dalla disperazione.

-- Finalmente!

Lontano, lontano, in fondo alla contrada, due cappellini, uno rosso ed uno verde, il verde ? l'importante, entrano dal corso Vittorio Emanuele in via Monte Napoleone.

-- Eccola!

Ah! che sollievo!...

Sorride, diventa rosso, messo in orgasmo e intimidito da quel cappellino verde che si avvicina lentamente. Egli si ferma colla scusa di accendere un altro sigaro, e intanto, mentre tiene colle due mani il cerino per difendere la fiamma dal vento e fuma, fuma come una locomotiva, guarda innanzi, spiando chi c'? in compagnia della signorina Emma.

CARLO BORGHETTI Donna Fanny... il poeta... il presidente... il Verdi... Per Dio, chi ??...

Il sangue gli d? un tuffo: l'architetto ? diventato pallido: anche il secondo sigaro non tira. In fretta attraversa la contrada; vuole schivare, non vuol fermarsi con quella gente.

In quell'<> che si avvicinava con Emma, in quel gilet bianco, in quel cilindro lucente come un fanale, egli ha subito sentito, indovinato, il gran conferenziere, l'uomo del giorno, un nemico... il nemico!

CARLO BORGHETTI -- Ciao. .

? proprio fuori di s?. Egli odia in quel punto tutta la gente e tutte le donne. Le donne in ispecial modo: leggiere, vane, civette, false!... Tutte le donne, che poi si riducono per Carlo Borghetti ad una sola, Emma, il cappellino verde, colpevole di farsi accompagnare per la strada da quel ciarlatano dell'oratoria; colpevole.... colpevole, sopra tutto, di non aver mai capito ci? ch'egli si ? sempre studiato di nasconderle, a furia di musi, di scontrosit? e magari anche di sgarberie!

EMMA Mio cugino, l'architetto Carlo Borghetti.

GIORDANO MARI Oh, oh!... Il sapiente artefice restauratore, il rievocatore, dir? meglio, del monastero di Pontida?

EMMA Gi?: e si figuri: adesso, perch? lo zio ? diventato ministro dell'istruzione pubblica, voleva dare le sue dimissioni, sospendere i lavori...

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