Read Ebook: Novelle umoristiche by Albertazzi Adolfo
Font size:
Background color:
Text color:
Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page
Ebook has 2026 lines and 64052 words, and 41 pages
-- Niente?
Silenzio. Quando risposero, ripeterono:
-- Niente!
Il delegato ripigliava:
-- In fondo, per?, era un buon diavolo. Ebbe il torto di dar retta ai giornalisti, che per quattro pezzi rubati qua e l? e cuciti insieme alla meglio, gli avevano fatto credere che diventerebbe un Mascagni!
Gridarono: -- Non c'?!
-- Cercate ancora! Cercate!
-- Se andassimo a sedere qui dentro?
Parve a Bonarca che il pertugio dell'abitacolo si oscurasse all'interporsi d'una faccia e si sent?, con un brivido, perduto. Ma il brigadiere sconsigliava:
-- Non sente che tanfo?
E i tre si mossero verso i ricercatori; lasciando il misero in una disperazione cos? grave e violenta che fu per fracassarsi la testa su la macina. Certo si sarebbe impiccato se si fosse sovvenuto della cinghia con cui usava reggersi i calzoni.
Ma in verit? era un dilemma atroce: egli avrebbe dovuto vivere per dimostrare che tutti i calunniatori, come quell'amico infame, avevan torto e che avevano ragione i giornalisti; e vivere non poteva senza meritarsi il disprezzo universale!
Quando, poco dopo, coloro tornarono indietro.
.... -- Vuol scommettere che invece d'annegarsi ? scappato anche lui?
-- Non credo. Non era uno da farcela cos? da furbo. Dite piuttosto che si sar? buttato gi?, con una pietra al collo, in altro sito, per non essere pescato. Del coraggio ne aveva....
Meno male!
-- Andiamo, ragazzi! -- E i ragazzi -- i becchini -- trascorsero anch'essi. Uno sbadigli?:
-- M'? venuto appetito.
.... Indi a poco, per finirla, Bonarca usc? di soppiatto; si diresse non alla parte del borro pieno e profondo, perch? i manigoldi avrebbero forse udito il tonfo, ma alla parte dove per l'acquitrino o per lo scolare di poc'acqua, imputridiva una gora. Ivi non era possibile annegarsi. Se non che ci si affoga anche nel pantano. E d'un salto, deciso com'era, vi balz?.
Gi?.... gi?.... Nera e fetida l'acqua gli afflu? intorno, alla superficie; e sotto, adagio adagio, i piedi, e poi i polpacci, e poi i ginocchi, e poi le coscie erano invischiate, impeciate, prese, strette dalla tenace poltiglia. Gi?.... gi?....
Egli tendeva gli occhi ai manigoldi che se n'andavano per l'argine opposto. N? poteva fermarsi: se avesse voluto, non avrebbe avuto ramo o tronco a cui aggrapparsi; n? i piedi incontravano sasso o fondo sodo. Che morte!
Gi?..., sebbene pi? piano; gi?.... Gli premeva il ventre quel brago in cui forse pascevano i pi? schifosi vermi; gli fasciava lo stomaco; gli saliva al petto. Oh Dio!; n? si fermava. Al petto! aveva la pegola al petto! Gli toglieva oramai il respiro; e se gli arrivava alla gola, alla bocca....
Non si fermava ancora.... Ancora?
Quando gli parve d'aver toccato fondo, chiuse gli occhi per non vedere la sua morte, cos?. Ma a voce alta emise il grido degli estremi spiriti:
-- Oh Dio!
Non chiedeva aiuto, lui! N? fu udito. Infatti, non voleva morire?
Pi? forte gemettero gli spiriti vitali: -- Dioo? oh! E fu un urlo che fin? in modo straziante; atroce, acuto, lungo. Egli per? non capiva pi? nulla. Non volle capire pi? nulla. Finch? con l'aiuto di Dio, dopo un secolo....
-- ? lui! Corriamo!
-- ? Bonarca!
-- L?! presto! affoga! -- Correvano.
-- ? lui! Chi sa da quante ore!
-- ? gi? spacciato! -- Arrivavano.
-- No; non vedete? Muove la testa come una galana....
-- Una corda.... Le pertiche!
-- Maestro! maestro!
-- S'attacchi!
-- S'attacchi alla pertica!
-- Att?ccati, amico!
-- Forza!
-- Coraggio, caro maestro!
Niun dubbio che per essere salvo gli sarebbe bastato afferrarsi alle pertiche. Ma non voleva morire?
-- Coraggio! -- Forza! -- Bravo!
-- Tira!
-- Viene!
Salvo? Non doveva morire? S?, ma che colpa n'ebbe lui?
Gli spiriti vitali si aggrapparono essi a quelle pertiche. Alle pertiche, prima; poscia a quelle braccia. Egli si lasci? trascinare e afferrare....
E salvo, ma svenendo davvero nelle braccia dell'amico, balbett?:
-- Lasciatemi morire....
La giocatrice.
Con un semplicissimo ragionamento, e chiarissimo, Gianni Limosa avrebbe dovuto convincersi che il suo affetto non escluderebbe mai dal cuore di Claudia Verbani l'affetto delle carte; che Claudia giocatrice -- eppure cos? bella, cos? giovane, cos? vedova! -- non aveva, n? avrebbe mai pi?, tempo, voglia, affanni d'amore.
Il ragionamento chiarissimo e semplicissimo sarebbe dovuto esser questo: L'uomo pu? dedicarsi con le sue energie a pi? vizi in una volta; dove la donna, con le energie sue, non si d? quasi sempre che a uno solo, e con l'anima sua in uno solo raccoglie, smarrisce tutta s? stessa. Ma ogni vizio ? una passione; e come, da che mondo ? mondo, la donna ebbe taccia d'incostante in amore, l'amore per la donna o non ? una passione, e quindi non ? un vizio, o tutt'al pi? ? passione non intensa e profonda quanto un vizio: per esempio, il gioco.
Add to tbrJar First Page Next Page Prev Page